Carta d’identità elettronica, la sfida per la digitalizzazione
Carta d'identità elettronica, quali sono i servizi accessibili dal mese di marzo? Un punto sulla situazione per comprendere a cosa serve
La data del primo marzo 2021 ha rappresentato una svolta importante per l’innovazione nella pubblica amministrazione. È proprio a partire dal mese di marzo, infatti, che le amministrazioni nazionali dovranno obbligatoriamente consentire l’accesso ai proprio servizi digitali anche con la carta d’identità elettronica. Il provvedimento è l’attuazione dell’indicazione espressa dal Decreto semplificazione che incentiva l’uso dell’identità digitale per favorire un dialogo migliore tra cittadini ed enti pubblici.
Nei giorni scorsi i Sindaci hanno ricevuto dai Prefetti una nota affinchè realizzino tutti gli adempimenti necessari in modo che già a partire da oggi i servizi siano disponibili in tutta Italia. Inoltre il Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno ha reso disponibile un servizio per facilitare il processo di federazione delle Amministrazioni all’uso della carta d’identità elettronica per l’accesso ai servizi digitali.
La sfida dei Comuni
Non tutti i Comuni, però, hanno reagito con lo stesso entusiasmo e ad oggi sembrano essere pronti. Come riporta “Il Messaggero“, sembrano essersi verificati alcuni disguidi a Latina nelle scorse ore, mentre il Sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo dichiara che “In un periodo di emergenza epidemiologica causata dalla pandemia da Covid-19 la creazione di nuove postazioni per il rilascio di certificazioni può evitare file e assembramenti nei pressi degli uffici comunali preposti. Questo è un altro passo per snellire la macchina burocratica e, a breve, i cittadini potranno stampare i certificati direttamente da casa, on line, attraverso la Carta d’identità elettronica e lo SPID che è già possibile attivare dal sito internet del Comune di Ostuni“. Ancora, c’è grande entusiasmo da parte del Sindaco di Cinigliano Romina Sani che accoglie con fierezza la sfida posta in essere, sostenendo l’obiettivo di puntare “ad accedere anche alla “premialità”, pari a fino al 25% del contributo riconosciuto in virtù del fatto che per lo SPID abbiamo aderito ad ARPA SPID, una soluzione tecnologica aggregante messa a disposizione dalla Regione Toscana. Abbiamo compreso l’importanza strategica di innovare per offrire ai cittadini servizi digitali che semplificano la vita quotidiana e rendono più efficiente l’azione amministrativa”. Ma in altre zone d’Italia le cose non vanno allo stesso modo. Secondo l’indagine del Sole24ore, infatti
a oggi solo il 37% degli enti ha almeno un servizio attivo con PagoPA. Ci sono anche grossi Comuni che mancano all’appello, come quello di Taranto. E nonostante una lunga battaglia di Altroconsumo non è ancora possibile pagare in modo facile e digitale il contributo per il rilascio del passaporto. Inadempiente in questo caso è il ministero dell’Interno.
A cosa serve la carta d’identità elettronica
Ci sono ancora molti passi da fare verso la digitalizzazione del paese. E in questo senso la carta d’identità elettronica riveste un ruolo determinante. Già 19 milioni di italiani possiedono CIE. L’autenticazione tramite carta di identità elettronica si è diffusa in modo considerevole: oltre 5.5 milioni di accessi ai servizi online sono avvenuti nel 2020, altri 1.8 milioni circa sono stati rilevati a gennaio 2021. Grazie alle sue caratteristiche di sicurezza, versatilità e interoperabilità, non è solo un documento di riconoscimento ma è soprattutto una chiave d’accesso rapida e sicura con cui attivare un dialogo sempre più diretto ed efficace con la pubblica amministrazione.
E non solo. La carta d’identità elettronica è anche l’unico documento d’accesso ai servizi digitali della PA garantito dallo Stato italiano, in quanto emessa dal Ministero dell’Interno e realizzata dal Poligrafico e Zecca dello Stato con i più alti standard tecnologici, che ne fanno uno dei documenti più sicuri a livello europeo. Nella carta, infatti, è contenuto un chip a radiofrequenza capace di registrare e conservare i dati personali e biometrici tutelando l’identità digitale del titolare da ogni tentativo di furto o contraffazione.
Altro elemento importante per la carta d’identità elettronica è la sua semplicità d’uso. Per usarla basta solo di un Pin, composto di otto cifre (la prima parte viene rilasciata in fase di richiesta del documento, la seconda alla consegna). Con la CIE infatti si possono svolgere alcune operazioni come autenticarsi su #IOapp (l’app dei servizi pubblici, locali e nazionali) direttamente dal proprio smartphone così come già avviene nel 42% dei casi.
La carta d’identità elettronica, inoltre, ha il vantaggio di essere uno strumento valido in tutta Europa: la compatibilità con i passaporti consente infatti di utilizzarla come documento di viaggio riconosciuto dai Paesi dell’area Schengen e di accedere ai servizi in rete di tutte le pubbliche amministrazioni e soggetti privati dei vari stati membri dell’Unione Europea.
Infine, informazione non nota a tutti, per richiedere la CIE non serve come in passato attendere la scadenza della vecchia carta. Basta recarsi presso il proprio Comune dove si potrà avviare la richiesta e ritirare il documento – o riceverlo direttamente a casa – entro sei giorni lavorativi.