Alcune categorie non hanno avuto, in un paradossale do ut des, il tempo di fermarsi come il resto del mondo nell’ultimo anno. L’anno della pandemia di Coronavirus, l’anno dei lockdown e del distanziamento sociale. Tra queste rientrano i giornalisti, osservatori privilegiati di un mondo che cambia, osservatori sfortunati di un mondo che stenta.
Giuseppe Manzo, napoletano, è uno di quelli. Giornalista e conduttore radio, docente al Master in comunicazione sociale Sociocom di Roma Tor Vergata, già autore di diversi saggi su mafie, ambiente e salute, la sua spola Napoli – Roma per lavoro non si è mai interrotta, se non fisicamente. Ed è diventata prima un appuntamento fisso, la rubrica quotidiana del Giornale Radio Sociale “Ad Alta Velocità”; da quell’esperienza poi un digital book dal titolo “A UN ANNO DAL LOCKDOWN: PAROLE DI UNA NUOVA ALBA“, scaricabile gratuitamente dal sito.
“La rubrica Ad Alta Velocità – spiega Manzo – prende il via a gennaio 2020: una rassegna quotidiana realizzata in treno, durante il tragitto che mi porta ogni giorno da Napoli a Roma. Con il Covid finiscono ben presto il rumore del treno e i disagi ferroviari e a correre diventa la cronaca della pandemia. A marzo 2020 il Paese si risveglia infatti in giorni di quasi primavera nel silenzio delle strade, delle scuole, dei negozi e dei parchi. Da quel giorno inizia la ricerca di una nuova alba per uscire da questa emergenza e trovare le parole per raccontarla”.
Il lavoro è arricchito dai contributi, in pre e postfazione, di Claudia Fiaschi (portavoce nazionale del Forum Terzo Settore), Ivano Maiorella (direttore del Giornale Radio Sociale) e del professor Andrea Volterrani.