Il Ministro degli Esteri pentastellato Luigi Di Maio affida a Facebook una riflessione amara: “È da oltre un anno – scrive – ormai che combattiamo contro questo virus, la pandemia ha stravolto le nostre abitudini, ha inciso sui nostri stati d’animo, per alcune categorie di lavoratori ha avuto un impatto devastante. Ed è a queste famiglie che il governo deve dare risposte. L’approvazione del Decreto Sostegni da 32 miliardi si può considerare un primo passo, ma da solo non può bastare. Dobbiamo lavorare subito a un nuovo decreto che aiuti le piccole e medie imprese.”
Il DL Sostegni, come già sappiamo, prevede un’iniezione economica di 32 miliardi complessivi suddivisi in 5 ambiti principali: sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore; lavoro e contrasto alla povertà; salute e sicurezza; sostegno agli enti territoriali; ulteriori interventi settoriali.
Di Maio “Continuiamo a lavorare per il Made in Italy”
La riflessione del Ministro Di Maio continua: il suo pensiero è rivolto a ”commercianti, ristoratori, partite Iva, autonomi hanno dimostrato un senso di responsabilità fuori dal comune. A loro, innanzitutto, va il mio riconoscimento per non aver mai mollato”. Anche se, dopo un anno di pandemia, la questione è ben più complessa: i ristori non possono bastare per la ripresa economica se le attività commerciali e imprenditoriali sono costrette a chiudere di continuo, minacciando al stabilità sociale, occupazionale ed economia di interi comparti già gravemente danneggiati dalla pandemia.
Insomma, non c’è altro tempo da perdere. E questo lo sa anche Di Maio, che ha poi aggiunto che ”lo Stato deve reagire sostenendo queste famiglie e al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, noi stiamo facendo la nostra parte, continuando a lavorare al Patto per l’export: dopo i 4,2 miliardi di euro già stanziati per aumentare le esportazioni del Made in Italy all’estero, così da creare in Italia nuovi posti di lavoro, adesso dobbiamo riuscire ad attrarre nuovi capitali. Questa è la nostra missione. Questo continueremo a fare, senza fermarci. Fino al giorno in cui potremo tornare ad abbracciarci’‘.
”Dobbiamo riaprire l’Italia e dobbiamo farlo in sicurezza” scrive. ”Comprendo la sofferenza dei cittadini, le difficoltà e il desiderio di ripartire. Tutto il governo lavora e si impegna in questa direzione: rimettere in moto l’economia, salvaguardando la salute pubblica e la vita delle persone”.
Speriamo solo che non siano parole al vento: ricordiamo tutti di come il Reddito di Cittadinanza avrebbe dovuto cancellare la povertà in Italia, che invece è arrivata a livelli esorbitanti, complice anche la pandemia. Una cosa è certa, il Paese chiede risposte in tempi rapidi.