Green pass sì, green pass no? Facciamo il punto sulla situazione
Obbligo del Green pass per entrare in bar, locali e sui mezzi di trasporto pubblico? Al momento non esiste alcun provvedimento in tal senso ma la questione ha scatenato già numerose polemiche nel nostro Paese dopo la decisione della confinante Francia che, da inizio agosto, ha introdotto l’obbligo del “pass sanitario” per accedere a mezzi di trasporto e locali aperti al pubblico.
Cos’è il Green pass (o certificazione verde COVID-19)?
É una certificato che attesta una delle seguenti condizioni: l’aver fatto il vaccino anti COVID-19 (anche soltanto la prima dose); l’essere negativi al test rapido o a quello molecolare nelle ultime 48 ore; l’essere guariti dalla malattia negli ultimi sei mesi. Si ottiene facilmente sul portale web istituzionale, con le app Io ed Immuni oppure tramite i medici di famiglia, i pediatri e in farmacia. Può essere “conservato” digitalmente sul proprio smartphone oppure in formato cartaceo.
Il no dell’associazione dei consumatori
A essersi schierato contro il Green pass sul modello francese è stato il Codacons che annuncia: “Sarà impugnato dinanzi al Tar del Lazio e finirebbe per essere inevitabilmente annullato dalla giustizia amministrativa“. L’associazione dei consumatori è pronta alla battaglia legale contro misure “atte a limitare le libertà individuali dei cittadini” spiegando di essere “da sempre favorevoli alla vaccinazione contro il Covid e all’adozione del Green pass negli ambiti in cui il certificato è realmente utile a tutelare la salute umana come il caso di viaggi, stadi, aerei e discoteche”.
“In nessun caso, però, la presenza del Green pass può diventare indispensabile per legge per svolgere normali attività come muoversi su mezzi pubblici, cenare al ristorante, andare al cinema, prendere un caffè al bar, perché di fatto il certificato si trasformerebbe in un obbligo vaccinale già bocciato dal Tar e introdurrebbe una intollerabile limitazione ai diritti fondamentali dei cittadini tutelati dalla Costituzione“.
I contrari al Green pass soltanto una minoranza
Secondo un sondaggio diffuso dall’agenzia Ansa per un italiano su due il Governo dovrebbe estendere l’utilizzo del Green pass sin da subito. Il 21 per cento degli intervistati si dichiara favorevole all’introduzione del green pass solo se il numero di contagi dovesse crescere di molto.
Contrario il 19 per cento che la considera una decisione sbagliata in ogni caso. Si discute di obbligo del green pass anche sui social network dove, secondo alcune ricerche, è netta la superiorità numerica degli utenti che sono favorevoli a tale strumento così come all’importanza del vaccinazione anti-covid. C’è, però, una minoranza che utilizza informazioni forvianti e spesso false per cercare di imporre la propria assoluta contrarietà alle azioni di contrasto ai contagi.
La campagna vaccinale
“Vaccino, tampone o Green Pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo” ha scritto su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. Anche la politica si spacca di fronte all’utilità o meno di estendere l’utilizzo del Green pass che è direttamente collegato alla necessità di sottoporsi al vaccino anti-covid, scelta non obbligatoria nel nostro paese. Ad oggi in Italia sono quasi 28 milioni le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, ovvero che hanno ricevuto entrambe le dosi e che, di conseguenza, hanno ottenuto la certificazione verde.
La scelta del Governo
Nelle prossime ore, dunque, il Consiglio dei Ministri dovrà prendere una decisione e mettere nero su bianco ciò che è trapelato nelle ultime ore, come l’adozione del Green pass per accedere ai locali soltanto nelle Regioni e aree diverse dalla fascia di rischio “bianca” o per alcune occasioni in cui si creano assembramenti, come cerimonie ed eventi.
All’Esecutivo anche l’onere di rivedere i parametri per l’attribuzione dei colori così da far pesare di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori e all’indice Rt. Sul tavolo anche la questione dell’estensione del periodo di emergenza sanitaria nel nostro Paese.
Il Governo dovrà affrontare le posizioni politiche contrarie nella stessa maggioranza che non concorda su un uso “eccessivo” del Green pass non volendo incidere troppo sulle scelte dei cittadini e sulla conseguente scelta di non vaccinarsi.