L’idrogeno verde sarà il carburante del futuro? I piani dell’Eurozona convergono tutti in questa direzione, di fatto velocizzata dalle continue minacce al taglio delle forniture energetiche di gas da parte della Russia a seguito del conflitto con l’Ucraina.
L’idrogeno verde, definito così perché unisce il principio delle basse emissioni di carbonio alla sua generazione attraverso fonti di energia rinnovabili (di norma, il fotovoltaico, l’eolico o l’idroelettrico), è diventato un fattore “essenziale per mettere fine alla dipendenza dell’Europa da un fornitore inaffidabile e pericoloso come la Russia. Per questo nel nostro piano RePowerEu abbiamo raddoppiato il nostro obiettivo al 2030, per produrre 10 mln di tonnellate l’anno di idrogeno rinnovabile nell’Ue”.
Si differenzia da quello “grigio”, normalmente utilizzato, perché questo è prodotto attraverso un processo industriale che trasforma il metano, disperdendo nell’ambiente un’enorme quantità di anidride carbonica.
Con queste parole la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in un intervento in collegamento con un convegno in Polonia dedicato all’idrogeno, ha anticipato il piano che l’esecutivo europeo considera come uno degli asset strategici del futuro del continente.
L’Europa alimentata ad idrogeno verde: gli scenari possibili
Ora, siamo tutti ben consapevoli che il salto non può avvenire nel brevissimo periodo e, tantomeno, non potrà essere così indolore. Già il Ministro alla transizione energetica Roberto Cingolani una dozzina di giorni fa ha affermato, in una informativa urgente alla Camera sulle ulteriori iniziative per contrastare l’aumento dei costi dell’energia, che
“l’ammontare di gas e Gnl reperito mediante la campagna di diversificazione dei fornitori lanciata negli ultimi mesi è sufficiente a rimpiazzare i circa 29 mld di metri cubi di gas russo a partire dalla seconda metà del 2024″
Quali sono, dunque, le prospettive per un’Europa alimentata ad idrogeno verde? Secondo la Von der Leyen, si potranno rimpiazzare “fino a 50 miliardi di metri cubi di gas importati dalla Russia”. L’Eurozona, infatti, si dice pronta: la Von der Leyen afferma che “domani la Commissione adotterà un pacchetto di regolamenti per l’idrogeno verde e allora, i parametri principali saranno pronti, per il completamento di infrastrutture integrate per il gas e l’idrogeno, inclusi lo stoccaggio e le infrastrutture portuali“.
Con queste regole, aggiunge la Presidente della Commissione europea, “l’industria avrà tutta la chiarezza di cui necessita per pianificare il futuro. Così tutti i nostri ecosistemi regionali potranno fondersi in un vero mercato europeo dell’idrogeno“. Questo mercato “pulito e redditizio” guidato “dall’Europa e dai suoi partner nei prossimi decenni rimpiazzerà il mercato globale sporco dei combustibili fossili. Con gli attuali prezzi di mercato, l’idrogeno verde più essere già più economico dell’idrogeno grigio“, quello prodotto usando gas naturale.
I tempi, però, non saranno del tutto brevi:
“Il nostro obiettivo è portare il suo costo sotto 1,8 euro al chilo entro il 2030 – prosegue von der Leyen – è un obiettivo alla nostra portata, perché gli investimenti stanno arrivando. Sto parlando di investimenti pubblici e di investimenti privati molto maggiori, che possiamo sbloccare”. Per la presidente, occorre creare un “circolo virtuoso” dell’idrogeno pulito, quello prodotto usando le rinnovabili, in cui “domanda e offerta si alimentino a vicenda, tirando giù i prezzi”.
“Il nostro piano per la ripresa, Next Generation Eu, vale 800 miliardi di euro a prezzi correnti nell’arco di quattro anni – spiega ancora la Von der Leyen – oltre un terzo finanzierà le obiettivi delineati nel Green Deal europeo per assicurare elettricità rinnovabile sufficiente a produrre idrogeno rinnovabile. Nove miliardi e trecento milioni di euro di Next generation Eu vengono impegnati direttamente in progetti legati all’idrogeno”.
“Questo è solo l’inizio: la Commissione sta valutando gli aiuti di Stato per i progetti relativi all’idrogeno come una priorità. I nostri progetti importanti di interesse comune europeo sull’idrogeno saranno approvati entro l’estate”.
“Ciò – prevede la presidente della Commissione – innescherà grandi investimenti da parte dell’industria, del valore ben superiore a 50 miliardi di euro. L’idrogeno è un perfetto esempio di quello che si può raggiungere con partnership pubblico-private”.
Secondo la Presidente Ursula Von der Leyen, infatti, “l’idrogeno verde non è solo un’enorme opportunità commerciale. L’idrogeno verde è un bene per il pianeta, è un bene per la sicurezza energetica. E la sicurezza energetica è un pilastro importante della nostra indipendenza europea”.