Casa delle Tecnologie, Roma apre nuovo hub per startup e PMI
Arriva a Roma la Casa delle Tecnologie, il nuovo distretto innovativo di sperimentazione e sviluppo dedicato a startup e PMI.
Una “casa delle tecnologie emergenti“. Questo il nome del progetto che sarà realizzato a Roma grazie ai fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. L’idea è quella di creare un nuovo polo delle tecnologie emergenti dedicato a creatività ed innovazione con progetti di ricerca e sperimentazione per startup e piccole medie imprese.
Casa delle Tecnologie, il progetto
Proprio in queste ore il Municipio romano ha fatto un importante passo in avanti per la realizzazione dell’hub. Il Comune, infatti, ha stipulato con Rete Ferroviaria Italiana gli atti notarili con i quali Roma Capitale godrà gratuitamente per 30 anni del diritto d’uso di locali per oltre 1.000 mq nell’hub ferroviario. Gli spazi che il Comune ha ottenuto da Rfi, in forza di una Convenzione del 2005, sono ospitati in luoghi diversi della stazione ma tutti con valore strategico.
Saranno destinati alla Casa delle Tecnologie emergenti due spazi per un totale di 805 mq da: uno all’interno di una delle bolle sospese nella galleria vetrata sopra la piattaforma dei binari, l’altro con ingresso da via di Pietralata. In base all’accordo in Comune disporrà anche di 2 locali, per quasi 200 mq, sulla piazza d’ingresso alla stazione, per i quali è stata già conclusa una manifestazione d’interesse tra strutture dipartimentali e territoriali acquisendo proposte per sviluppare progettualità innovative.
Molto soddisfatta la sindaca Virginia Raggi: «L’acquisizione dei locali di RFI all’interno della Stazione Tiburtina ci consente di utilizzare spazi preziosi per dare vita a un acceleratore dell’innovazione per promuovere un modello di sviluppo virtuoso che vede coinvolti attori pubblici e privati. Sarà un luogo simbolico dove talenti, imprese e nuove energie imprenditoriali troveranno opportunità di crescita e sperimentazione, in linea con la nostra visione di Smart City, e di riqualificazione delle infrastrutture con servizi all’avanguardia».
Non mancherà il coinvolgimento delle Università romane. L’assessore allo Sviluppo Economico Andrea Coia sottolinea: «Grazie al coinvolgimento dei nostri atenei riusciremo a creare un distretto innovativo di sperimentazione e sviluppo in linea con l’obiettivo di rendere la Capitale una vera Smart City proiettata sempre di più verso il futuro».
Ma non solo Roma. Il MiSE ha finanziato a dicembre (in campo sono stati messi un totale di 25 milioni) cinque progetti per altrettante “case delle tecnologie emergenti” che sorgeranno a Torino, Bari, Prato e L’Aquila. Ed un’altra è pronta a partire a Matera. Qui, in particolare, partiranno a breve sei laboratori per avviare le attività della prima “casa” italiana. Attraverso una selezione pubblica, importanti players internazionali della tecnologia e dell’innovazione già dal mese di luglio potranno lavorare per fare in modo che l’organizzazione degli antichi vicinati contadini si trasformi in vicinati digitali, al servizio del territorio e del suo sistema economico e social.