Bonus 200 euro, che pasticcio: l’allarme di Unimpresa
"L'Inps, di concerto con il ministero del Lavoro, intervenga immediatamente con una circolare esplicativa volta a illustrare le modalità operative per l'erogazione del bonus 200 euro, dando anche la possibilità di erogarlo in più mesi, magari entro il 31 dicembre 2022"
A pochi giorni dalla scadenza per richiedere il bonus 200 euro – quello introdotto con il DL Aiuti la scorsa primavera – si è verificato un vero e proprio corto circuito informativo, che ha generato caos e apprensione nei probabili beneficiari e nei datori di lavoro.
A denunciarlo è Unimpresa, che sottolinea come le continue modifiche e integrazioni al decreto abbiano avuto come effetto la confusione sulle modalità di erogazione e di fruizione, sia da parte dei beneficiari che degli erogatori.
“è ancora tutto in alto mare, un caos e la tensione continua a salire tra chi, da una parte, ne avrebbe diritto, cioè dipendenti, pensionati, percettori di reddito di cittadinanza, e chi, dall’altra, in primis i datori di lavoro, chiamati a erogare tale bonus, per poi procedere al conguaglio con i contributi”.
la denuncia di Unimpresa
Ma vediamo cosa sta accadendo.
Bonus 200 euro, è tutto chiaro?
Facciamo un passo indietro per comprendere quali sono le regole generali, ad oggi, del bonus 200 euro che dovrebbe essere erogato a luglio: in un primo momento, infatti, il bonus 200 euro doveva essere ricevuto in modo automatico dai dipendenti (e non solo: anche pensionati, colf e badanti) con reddito inferiore ai 35mila euro lordi annui.
Saranno poi esclusi dal bonus 200 euro coloro che non hanno avuto diritto all‘esonero contributivo dello 0,8 per cento per almeno una mensilità nel primo quadrimestre 2022, come previsto dal comma 121 della Legge di Stabilità 2022 (legge 234/2021).
Le notizie degli ultimi giorni, invece, parlano di automatismo solo in caso di dipendenti della pubblica amministrazione: tutte le altre risorse umane dipendenti dovranno farne apposita richiesta, o meglio, sarà il datore di lavoro a farne richiesta qualora vi siano i requisiti generali indicati.
Proprio per questo motivo, Unimpresa ha richiesto un intervento immediato dell’Inps non solo per chiarire definitivamente tutti i dubbi e illustri dettagliatamente le istruzioni operative, ma per richiedere l’estensione dei termini della domanda per il bonus 200 euro dal 30 giugno al 31 dicembre.
“In questa occasione sta emergendo tutta l’improvvisazione che spesso ha caratterizzato la macchina pubblica, sempre più focalizzata sugli annunci con fini chiaramente elettorali, per poi preoccuparsi solo dopo di capire come effettivamente quegli annunci possano trasformarsi in provvedimenti concreti”, commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi.
“Sul bonus 200 euro è una baraonda, si sta assistendo a tutto e forse anche di più, una totale improvvisazione, cominciando dall’ennesimo fardello burocratico che sta ricadendo in queste ore sulle spalle delle nostre aziende che saranno chiamate (gratuitamente ed anzi sostenendo costi impiegando risorse umane) a fungere da funzionari statali. Le aziende sono infatti costrette a consegnare autocertificazioni, dovranno avere cura di illustrarle ai propri dipendenti e di raccoglierle nuovamente compilate verificandone la spettanza del beneficio” aggiunge Assi.
Secondo il consigliere nazionale di Unimpresa, ancora
“c’è da chiedersi cosa accadrà in quelle aziende meno strutturate e di piccole dimensioni, dove non vi è un ufficio del personale dedicato e dove il datore di lavoro, spesso in prima linea nel lavorare, dovrà occuparsi anche di questi aspetti. Non è chiaro, ad esempio cosa accadrà se un lavoratore non dovesse consegnare la dichiarazione entro luglio. Al momento non si capisce per quale motivo è stata prevista una scadenza ‘secca’ e senza appello.
Senza parlare degli innumerevoli dubbi irrisolti ad oggi, iniziando da tutti quei lavoratori che essendo stati assunti dopo il primo quadrimestre o quelli il cui rapporto di lavoro è cessato nei primi mesi dell’anno, potrebbero ritrovarsi senza aver goduto dell’esonero dello 0,80% che risulta essere ad oggi una delle condizioni indispensabili per ricevere il bonus.
Non è nemmeno chiaro – dice inoltre Assi – cosa accadrà per quelle persone il cui rapporto di lavoro cesserà il 30 giugno e dunque non avranno la busta paga di luglio. Insomma, datori di lavoro, lavoratori e professionisti sono nel caos più completo”.
Di qui la richiesta per “risolvere gli innumerevoli dubbi: l’Inps, di concerto con il ministero del Lavoro, intervenga immediatamente con una circolare esplicativa volta a illustrare le modalità operative per l’erogazione del bonus 200 euro, dando anche la possibilità di erogarlo in più mesi, magari entro il 31 dicembre 2022”, conclude Assi.