Economia

La Banca d’Italia dalla parte dei correntisti: “Attenti agli aumenti per inflazione”

La Banca d’Italia, nell’esercizio delle sue funzioni di tutela della clientela bancaria e di vigilanza sulla correttezza dei comportamenti degli intermediari, ha invitato tutte le banche a valutare con estrema attenzione simili modifiche contrattuali a sfavore dei clienti

L’inflazione impenna e la Banca d’Italia – la banca centrale della Repubblica italiana, un istituto di diritto pubblico, regolato da norme nazionali ed europee – lancia il suo monito in virtù della volontà di tutelare i correntisti del sistema bancario.

Un appello agli istituti bancari tutti “a prestare particolare attenzione nel proporre modifiche contrattuali a sfavore dei clienti basate sull’andamento dell’inflazione”, sollecitandole anche a “valutare una revisione delle manovre effettuate in passato giustificate dall’andamento decrescente dei tassi, alla luce del loro incremento”. Che in altre parole si può leggere come: attenzione, non è giusto scaricare sui correntisti tutti gli aumenti.

L’appello della Banca d’Italia

L’appello della Banca d’Italia è in un documento pubblicato sul proprio sito e dedicato alle “Modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali motivate dall’andamento dei tassi d’interesse e dell’inflazione”.

Gli elevati livelli di inflazione raggiunti negli ultimi mesi, scrivono da via Nazionale, “stanno inducendo alcune banche ad aumentare il costo dei conti correnti a carico dei clienti, proponendo loro modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali”

Per questo motivo, la Banca d’Italia, nell’esercizio delle sue funzioni di tutela della clientela bancaria e di vigilanza sulla correttezza dei comportamenti degli intermediari, ha invitato tutte le banche a valutare con estrema attenzione simili modifiche contrattuali a sfavore dei clienti, considerato che l’aumento dei tassi di interesse ufficiali avviato lo scorso luglio dalla Banca Centrale Europea può avere effetti positivi sulla redditività complessiva dei rapporti tra le banche e i loro clienti, potenzialmente in grado di compensare l’aumento dei costi indotto dall’inflazione.

Questa fase di normalizzazione della politica monetaria fa seguito a un lungo periodo di tassi di interesse straordinariamente bassi o negativi che avevano già spinto alcune banche ad azzerare la remunerazione dei depositi in conto corrente e ad aumentarne gli oneri a carico dei clienti. Con l’aumento dei tassi di interesse oggi in corso, tali intermediari sono stati sollecitati a rivedere le condizioni in senso favorevole ai clienti. Alcune banche stanno procedendo in tale direzione.

Questa iniziativa di sensibilizzazione fa seguito ad altre comunicazioni con le quali, nel tempo, la Banca d’Italia ha precisato alcuni fondamentali criteri che le banche devono rispettare nel proporre ai clienti modifiche unilaterali dei contratti.

L’obiettivo principale di queste comunicazioni è assicurare che le variazioni contrattuali siano sempre motivate dalla necessità di ripristinare l’equilibrio effettivo degli impegni originariamente assunti dall’intermediario e dal cliente.

Resta fermo che, in un’economia di mercato, la fissazione delle condizioni economiche dei beni e servizi offerti rappresenta un elemento centrale delle libere scelte imprenditoriali. In ogni caso, in presenza di modifiche unilaterali, la clientela ha sempre il diritto di recedere dal contratto senza spese entro la data di entrata in vigore delle nuove condizioni, valutando anche offerte più convenienti di altre banche.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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